Cos’è la gengivite gravidica
Con il termine di gengivite gravidica ci si riferisce al processo infiammatorio che affligge i tessuti molli presenti attorno al dente. Pur non portando alla perdita di tessuto osseo, questa condizione si manifesta attraverso gonfiore gengivale, arrossamento e possibile sanguinamento, conseguente all’accumulo di placca batterica.
Si tratta di una problematica molto comune nelle donne in gravidanza, tanto che a soffrirne è più del 60%. Nel 30% dei casi, se non opportunamente curata, la situazione può evolvere fino ad un quadro conclamato di malattia paradontale.
L’insorgenza delle gengiviti durante la gravidanza risulta precoce, dal momento che i primi sintomi compaiono già nel primo trimestre di gestazione. Di contro però, l’intensità delle manifestazioni infiammatorie può variare in modo significativo da persona a persona, dal momento che è strettamente correlata alle caratteristiche ed alle predisposizioni del singolo individuo.
I sintomi della gengivite gravidica
Nelle gengiviti gravidiche si possono distinguere sintomi precoci, come alito cattivo e cambiamento di colore, forma e consistenza delle gengive, che appaiono più rosse, rigonfie e molli del normale, e sintomi tardivi, segnale di una paradontite più avanzata e severa. Tra i sintomi più importanti che compaiono in uno stadio avanzato di malattia, vale la pena ricordare:
- Alitosi marcata
- Sanguinamento consistente
- Comparsa di spazi tra un dente e l’altro
- Dolore diffuso a livello del cavo orale
- Recessioni delle gengive, con conseguente esposizione delle radici
- Mobilità dentale lieve o moderata
Perché le donne in gravidanza sono soggette alla gengivite?
I problemi a carico di denti e gengive nel corso della gravidanza sono dovuti a molteplici cause, primo fra tutti l’accumulo in circolo di estrogeni che, insieme alla ritenzione idrica, determinano un cambiamento importante nella composizione della saliva. Quest’ultima diventa più acida e più viscosa, in quanto particolarmente ricca di glicoproteine.
Essendo più densa, la saliva non riesce a svolgere la sua primaria funzione di prevenzione della carie. I batteri che vivono nella bocca sono liberi così di nutrirsi degli zuccheri che normalmente si depositano subito dopo i pasti sulla superficie dei denti. I prodotti acidi che derivano dalla digestione degli zuccheri da parte dei batteri finiscono per intaccare i denti e causare l’insorgenza della carie.
Al ruolo degli estrogeni in gravidanza si aggiunge anche un’alterazione nella risposta immunitaria locale, che rende la futura mamma più suscettibile nell’andare incontro a fenomeni infiammatori.
Come trattarla?
I rimedi di gengivite gravidica mirano in primo luogo a prevenire e contrastare l’insorgenza della placca, che rappresenta l’anticamera della carie. Una scrupolosa igiene dentale può essere considerata indubbiamente il primo passo da compiere per evitare complicazioni future.
La pulizia quotidiana però spesso risulta insufficiente, anche perché l’aumentata permeabilità dei vasi sanguigni gengivali predispone ad un certo grado di sanguinamento, il che induce a rendere meno vigorose le operazioni di spazzolamento, con conseguente accumulo di placca batterica.
Può risultare di grande aiuto in questo contesto il ricorso ad una o più sedute di igiene professionale, durante le quali viene effettuata un’accurata ablazione del tartaro che tende ad accumularsi attorno alla corona dentale.
Se è vero che durante la gravidanza la donna non possa sottoporsi a cure dentistiche che prevedono il ricorso a raggi X, è altrettanto vero che alcuni semplici controlli di prevenzione possono garantire la salute ed il sorriso di ogni aspirante mamma, permettendo al tempo stesso di risparmiare sui costi futuri del dentista.
Salute orale e salute sistemica sono inoltre strettamente correlate, il che significa che prendersi cura del benessere della bocca aiuta anche a ridurre il rischio di complicanze durante la gravidanza.